(Filadelfia 1906 - Hollywood 1963) drammaturgo statunitense. Nel 1931 fondò, ispirandosi alle teorie di K.S. Stanislavskij, il famoso Group Theatre (1931-41), che avrebbe messo in scena tutti i suoi drammi, a cominciare dall’atto unico Aspettando Lefty (Waiting for Lefty, 1935, nt), che con drammatica irruenza presenta, nelle sue cause e nei suoi effetti, uno sciopero di tassisti. Il suo straordinario successo consacrerà O. come l’iniziatore di un teatro proletario. Nella stessa ottica paramarxista seguiranno Svegliati e canta (Awake and sing, 1935), che rappresenta le traversie di poveri ebrei del Bronx, Paradiso perduto (Paradise lost, 1935, nt), Ragazzo d’oro (Golden boy, 1937), sull’emergenza e il declino di un pugile di origine italiana. Con Notturno (Night music, 1940, nt) O. tenta l’analisi psicologica della coscienza borghese alienata, studiandone le angosce nei rapporti sentimentali: su questa linea scriverà Scontro notturno (Night clash, 1941, nt) e, negli intervalli del suo lavoro di sceneggiatore per il cinema, Il grande coltello (The big knife, 1948, nt), La ragazza di campagna (The country girl, 1950) e la drammatizzazione della storia biblica di Noè in Il pesco in fiore (The flowering peach, 1954, nt). Tipico artista «radicale» degli anni Trenta, nonostante l’impegno sociale O. sembra sentire meno i problemi operai che il disfacimento della civiltà borghese.